La prima parola che ci è venuta in mente dopo il titolo del festival Ottobre Africano 2013, “Dall’incontro, la Cultura”, era Futuro. Futuro dell’Italia. Futuro nostro, nuovi italiani. Futuro dell’Italia con la nostra presenza, dei nostri figli. Il futuro che nascerà da quell’incontro. Noi, noi cosa portiamo a quell’incontro? Cosa siamo? Cosa saremo? Cosa saranno gli italiani da quell’incontro? Che tipo di cultura avremo domani? Che Italia avremo domani? Ma era difficile partire solo dalla parola Futuro. Dunque abbiamo pensato a tutto quello che è stato fatto prima, abbiamo pensato ai pionieri. Cioè tutti quelli che hanno lavorato nell’intercultura per portare un cambiamento in questo nostro paese. Nuovo per certi, già vecchio per altri. Tante persone, stranieri e italiani, hanno lavorato per portare questo paese ad essere un paese di pace, un paese accogliente. Un paese aperto alle altre cultura. E’ vero la strada è ancora lunga ma crediamo che solo guardando alla storia, alle cose fatte, alle persone che ci hanno provato possiamo immaginare un futuro migliore. E abbiamo scoperto una persona incredibile. Abbiamo conosciuto la storia di Bernard Ledoux Ayangma. Nato in Camerun e vissuto in Costa d’Avorio, è arrivato in Italia nel 1979. Esperto in world music e musica etnica, giornalista e mediatore culturale ha organizzato numerosi eventi culturali, artistici e musicali. Per tutta la vita ha lottato per portare una voce diversa. Una voce che parla di apertura e di possibilità. Una persona che ha sempre pensato che la cultura sia un mezzo indispensabile nella ricerca dell’incontro e della conoscenza. Abbiamo dunque deciso di dedicare la dodicesima edizione di Ottobre Africano a Bernard Ledoux Ayangma morto nel 2011. La sua presenza, le sue lotte ci accompagneranno durante questo festival. Questo è comunque l’anno degli omaggi. Vorremmo rendere omaggio alle persone africane italiane che hanno lavorato per la pace, lo sviluppo dell’Africa e l’incontro tra popoli. Tra gli italiani non possiamo non citare la Fiorella Mannoia, madrina del nostro festival e portare l’esempio dell’Orchestra di Piazza Vittorio che nel suo genere è già una realtà di incontro tra popoli.

Abbiamo dunque la possibilità di ospitare sia a Roma che a Torino, Samia Nkrumah, figlia del primo presidente del Ghana, Kwame Nkrumah.

Con la giornalista sudafricana Laurell Boyers renderemo omaggio a Nelson Mandela. Lo scrittore Tierno Monenembo e il giornalista Etienne Guillermond ci parleranno di uno dei simboli della resistenza per la lotta contro il nazismo, Addi Ba Mamadou. Chiamato dai tedeschi il terrorista nero, Addi Ba nato in Guinea il 25 dicembre 1916 e morto il 18 dicembre 1943 a Epinal in Francia fu una figura della Resistenza francese, membro del primo maquis des Vosges.

E non possiamo dimenticare Thomas Sankara. A Roma, Parma, Torino diversi eventi saranno organizzati per ricordare quel presidente visionario.

Vorremo anche parlare di creatività. Creatività nata da incontri tra persone e culture. Gli occhiali RE Eyewear ne sono un esempio: nascono dall’idea di due amici e colleghi ottici-optometristi in Italia, Eusebio (Togo) e Riccardo (Italia). Il loro obiettivo è quello di promuovere la cultura africana (la gioia di vivere, i colori e in particolare il vestire tradizionale) producendo degli oggetti d’arte utili e unici nel loro genere. Obbiettivo raggiunto grazie alla maestria dei più grandi artigiani Italiani nel settore dell’ottica.

Le stilista Ara Compaore (Burkina Faso) e Nyny Goungou (Togo) avranno modo di mostrare la loro creatività e bravura durante le sfilate che organizzeremo a Milano, Parma, Reggio Emilia e Roma.

La musica è sempre presente nel festival. Con Gabin Dabire, Zamua, Daniel Adomako e tanti altri cantanti cercheremo di parlare di musica.

Chiaramente ci saranno momenti dedicati a conferenze, letteratura,  parleremo di poesia, dedicheremo un spazio importante al cinema della diaspora africana in Italia, organizzeremo cene, aperitivi e feste.

Organizzeremo due convegni importanti:

  • “Quando l’Africa è donna” con la presenza delle ambasciatrici africane a Roma e le donne africane impegnate in politica, nel sociale e nell’imprenditoria
  • “Gli obbiettivi del millennio: un punto sulla situazione – prospettive” con esperti e ambasciate africane.

Tre novità saranno presenti in questa edizione:

•Il festival, dopo il Nord (Parma, Milano, Reggio Emilia e adesso Torino),  approda al Sud con l’evento “Non siamo così lontani” che porteremo a Napoli, Lecce e Crotone in partenariato con La Legacoopsociali.

•Apriremo una finestra sulla cultura africana di lingua portoghese con eventi organizzati in collaborazione con le ambasciata dell’Angola, del Capo Verde e del Mozambico.

•Le due giornate “Se solo mi guardassi”, titolo di una canzone della nostra madrina Fiorella Mannoia, saranno giornate contro il razzismo con conferenze, eventi per bambini, workshop, video e mostre al Centro Culturale Elsa Morante di Roma.

Tutto ciò con il fermo intento e convinzione di portare il nostro contributo al cammino di questa Italia che tanto amiamo.

Questo festival è vostro. C’è un detto che dice “il nostro numero è la nostra forza”. Vi aspettiamo dunque numerosi ai diversi eventi dell’Ottobre Africano 2014.

Lo Staff dell’Ottobre Africano 2014!